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2/10
Nulla di più inutile
26 February 2012
Non è che mi aspettassi granchè da questa pellicola, ma qui si raggiunge davvero il ridicolo. Con il classico dei classici Conan Il Barbaro (1982) questo film ha da spartire 0 assoluto. Nettamente inferiore anche al discreto Conan Il Distruttore (1984). Del Conan di Howard (sapientemente dipinto da Milius), insomma, qui c'è rimasto solo il nome. Erano mesi che non mi capitava di vedere un film tanto puerile, scontato e banale. Luoghi comuni su luoghi comuni, a volte non si riesce davvero a comprendere se il regista vuole svoltare sul comico, o crede davvero in quello che fa (credo purtroppo la seconda ipotesi). Sebbene ogni paragone sia inutile, un accenno al classico Conan Il Barbaro va comunque fatto visto che la pellicola in questione ha l'ardire di condividerne il titolo. Il Conan "howardiano" che emergeva dall'opera mastodontica di Milius del 1982 aveva una profonda carica emotiva, una possente epicità, era colmo di un eroismo malinconico e straziante emanato dalle gesta del Conan interpretato da Arnold, vi era la gelida crudeltà che permeava dallo sguardo dei nemici, era un film mitologico, maestoso, pagano. Nel film di Nispel invece tutto sembra un cartone animato, la violenza è fine a se stessa, i corpi sembrano di carta pesta, ogni pietra che toccano un'esplosione di sangue, i dialoghi sono quelli che si ascoltano la sera in Walker Texas Ranger. Pazzesco. Vogliamo parlare della storia poi? Delle decine di incongruenze e banalità? No, non ne vale la pena. Sono stufo. In conclusione non mi piace essere troppo puntiglioso e paragonare tutto ai classici del passato, riesco ad apprezzare anche uscite odierne e a coglierne i lati positivi, ma qui siamo davvero all'eccesso. Sono stanco di spendere soldi per vedere queste autentiche offese all'intelligenza di un appassionato. Almeno avessero avuto la decenza di non scomodare il nome di Conan, perchè questa pellicola con il guerriero di Howard non c'entra assolutamente nulla. Un film dal titolo fuorviante quindi, totalmente fuorviante. Come voto do un 2 a causa di qualche decente scena d'azione e qualche paesaggio davvero suggestivo.

PS.: ad un certo punto Conan, durante dei festeggiamenti in una locanda fa l'occhiolino ad una ragazza e con fare da perfetto don giovanni la porta via...a quel punto il povero Robert Ervin Howard si sarà ribaltato nella tomba.
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True Grit (2010)
7/10
Gran bel western all'americana
28 June 2011
Sono un amante di Western, specialmente dei Western italiani (Spaghetti Western). La maggior parte dei Western americani mi ha sempre un pò annoiato: personaggi quasi sempre troppo "politically correct", storie quasi sempre un pò troppo scontate e lineari, il concetto dell'eroe e del buono quasi sempre lindo e pinto anche quando ci si sforzava di renderlo più rude possibile. Una scuola diametralmente opposta al Western italico dove regnava la figura dell'antieroe, della crudeltà, con storie spesso brutali, personaggi "sporchi" nel vero senso del termine. Mi chiedevo come sarebbe stato questo Il Grinta, remake del bel film con J. Wayne: sarebbe stato un Western moderno ma di ispirazione totalmente americana o avrebbe avuto anche elementi tipici del Western tricolore? Bhe, la risposta è chiara: Il Grinta è un classico Western americano, (e non poteva non essere così essendo un remake di un classico Western americano). Tuttavia gli spaghetti Western hanno fatto storia, ed Il Grinta non ne poteva non essere influenzato. L'influenza del Western italico la si vede spesso nella caratterizzazione del personaggio principale e dei banditi di contorno.

Il film in se è un gran bel film, avvincente, una bella avventura accompagnata da una bellissima fotografia. Grande interpretazione di Jeff Bridges, un pò noioso e pacchiano il Texas ranger (Matt Damon), specie in alcuni suoi discorsi tipicamente americani. La storia scorre via in modo fluente, non ci si annoia nemmeno per un attimo. Abbastanza commovente il finale. Un film moderno che vale interamente il prezzo del biglietto è cosa rara. Da vedere, assolutamente.
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The Tourist (I) (2010)
3/10
festival of clichés
26 June 2011
Warning: Spoilers
First of all the film is boring, boring to the nth degree. Try to make the recent spy movie / action without being neither one nor the other. Now i'm Italian and i notice that this film is a festival of clichés full of typical commonplaces: the beautiful girl who is an undercover agent (a classic in short), the cop in love with the beautiful girl in the past but she dumped him, the tango in Italy (bah!), Venice solar and neat, the waiter named Diego (could be missing in a film set in Italy?), the Italian tailor who sews great style dresses, the corrupt cop, bad Russians, the Russians boss even more bad. A festival of commonplaces, treated with barren puerility. Interpretation of the actors tawdry and poor, at times irritating. The film recovers some point in the final, cute but definitely not worth the ticket price, perhaps just the rental price. Maybe.
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The Tourist (I) (2010)
3/10
Tripudio di luoghi comuni
24 June 2011
Warning: Spoilers
Film innanzitutto noioso, noioso all'ennesima potenza. Cerca di fare il verso ai recenti film di spionaggio/azione senza essere nè l'uno nè l'altro. Festival di luoghi comuni: le bella tipa che è un agente infiltrato (un classico insomma), il poliziotto innamorato della bella tipa ma che ha preso in passato il classico 2 di picche, il tango in Italia, Venezia linda e pinta, il cameriere di nome Diego (mica poteva mancare in un film ambientato in Italia?), il sarto italiano che cuce vestiti di gran classe, il poliziotto corrotto, i Russi cattivi, il boss dei Russi ancor più cattivo. Il festival dei luoghi comuni insomma trattati con sterile puerilità. Interpretazione degli attori pacchiana e scadente, a tratti irritante. Il film recupera qualche punto nel finale, carino ma non vale assolutamente il prezzo del biglietto, forse giusto il prezzo del noleggio. Forse.
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Dersu Uzala (1975)
10/10
Capolavoro
20 June 2011
Warning: Spoilers
Uno dei capolavori del maestro Kurosawa. Un film sulla semplicità della vita e sulla purezza dei sentimenti. Messaggi limpidi, semplici, che toccano il cuore. Dersu è un uomo capace di preoccuparsi del prossimo anche se non lo conosce lasciando del cibo in una baracca abbandonata e guadagnandosi l'ammirazione e lo stupore del capitano; capace di salvare la vita di un compagno mettendo a rischio la propria come se il tutto rientrasse nell'assoluta normalità delle cose. Un film sul rispetto e sulla nobiltà d'animo, una nobiltà che è anni luce dalla nobiltà forzata e dall'eroismo pacchiano di gran parte della cinematografia attuale. Commovente il finale, così come l'incontro col vecchio cinese assorto nei suoi pensieri che rispecchia quello che sarà poi il destino di Dersu. Dersu è un eroe ma, prima di ogni altra cosa, è un uomo ed è proprio la sua semplicità a renderlo tale. Un film che fa riflettere, commovente e con una regia impeccabile ed una stupenda fotografia.
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